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A.D. Giugno 1993, n°145 "Un’Aura Neoclassica"

A trompe l’oeil e ispirata ai blocchi squadrati di travertino che formano le fondamenta rocciose di Castel Sant’Angelo è anche la decorazione a tempera di alcuni ambienti: l’ingresso, le pareti lungo la scala fra un piano e l’altro, i corridoi, i tre archi rettangolari che danno accesso al salone sono tutti dipinti, infatti, con la tecnica illusionistica dalla famiglia Cardone e sembrano rivestiti da grosse lastre di pietra a bugnato.

"L’effetto che ci siamo proposti", commenta l’architetto, "è esattamente quello che descrive Diderot, quando visitava da critico d’arte i Salon parigini: la mano tocca una superficie liscia e l’occhio, sempre sedotto, vede invece in rilievo".

Nella sala da pranzo le pareti sono affrescate in una policromia di bianco e grigio, bruno e verde etrusco, con geroglifici e figure all’antica, rosette, corone di alloro, semi di stelle, vasi e candelabri ripresi dal repertorio del Piranesi.

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